
Tra le varie cause di disagio in questa dimensione, fa capolino una tra le più fastidiose: la stitichezza.
Chi ne soffre, o ne ha sofferto, sa esattamente a cosa mi riferisco. Senso di pancia gonfia, appesantimento, malumore, crampi addominali e una sensazione generale poco piacevole di “intasamento” generale.
Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente ne hai esperienza. La mia intenzione è quella di offrirti dei consigli che possono migliorare la tua situazione intestinale ma non solo.
Esatto, non solo quella intestinale. Perché come ben saprai, e se non lo sai, lo scoprirai tra poco, l’intestino è la sede di quello che viene chiamato “secondo cervello” (brain–gut axis). Tutto ciò che non funziona bene in questa sede, riverbera in tutto l’organismo, compresa la sfera emotiva.
Quello della stitichezza, o stipsi, è un disagio che coinvolge almeno il 15% della popolazione e pare che siano le donne a soffrirne maggiormente. Se compare già in giovane età, è probabile che la situazione persista anche con l’avanzare degli anni, ma non devi preoccuparti, perché con i consigli che stai per leggere, potrai migliorare decisamente la situazione, senza più dover ricorrere a soluzioni drastiche e talvolta poco ‘gentili’.

Le donne ne sono più colpite, perché?
L’incidenza prevalentemente femminile di questo disturbo è facilmente spiegabile: a differenza degli uomini, le donne vivono più frustrazioni emotive. Non è solo una leggenda per giustificare la variazione dell’assetto ormonale al quale è soggetto il corpo femminile. Da un’indagine del 2017, condotta dal National Health Service, è emerso che le donne sono più infelici degli uomini nell’arco della loro vita, soprattutto durante i primi anni di matrimonio e nei decenni di accudimento dei figli. Siccome l’intestino è profondamente connesso alla sfera emotiva, ecco svelato l’arcano dietro la statistica.
Prima di addentrarci nelle cause profonde che possono condurre ad una difficoltà di espletamento della funzione intestinale, voglio parlarti dei due tipi di stitichezza che possono svilupparsi.
Stitichezza transitoria
È una condizione di disagio provata da una situazione passeggera di vita. Ad esempio, la gravidanza, il cambio di latitudine (il famoso “cambio d’aria” tipico di chi va in vacanza o è in viaggio), variazioni improvvise di alimentazione, situazioni di temporanea sedentarietà post-operatoria o da smart working e ancora in conseguenza all’assunzione di farmaci o antibiotici.

Stitichezza cronica
È una condizione di rallentamento del transito intestinale che perdura per più di sei mesi. Se l’evacuazione avviene settimanalmente, o una volta ogni 3-4 giorni, per un tempo prolungato, potrebbe essere necessario un approfondimento diagnostico per escludere la presenza di fattori primari scatenanti come polipi intestinali di grandi dimensioni, fecalomi (masse di materiale non espletato che intasano il lume intestinale), masse neoplastiche, diverticoli ecc.
Anche le persone che soffrono di diabete, di Parkinson e malattie neurologiche possono accusare rallentamento intestinale. Così come chi assume farmaci da molto tempo, quali antidepressivi, antiacidi o analgesici.
Perché il corpo sviluppa stitichezza?
Ho accennato poco fa alla questione della stitichezza legata maggiormente alla popolazione femminile. Perché ciò accade? Perché il corpo fatica a ‘lasciar andare’ le scorie?

Prova a riflettere, la materia fecale rappresenta la componente organica che il corpo ha selezionato come “non più necessaria”, dunque come scarto da eliminare. Il processo che ne deriva è il risultato di un complesso e sofisticato meccanismo di raccolta, selezione, assorbimento e disidratazione da parte dell’apparato digerente, il quale termina la sua funzione digestiva con lo stimolo all’evacuazione. Fino a qui nulla di nuovo, ti starai dicendo. La parte interessante che non ho coinvolto riguarda però il tuo stato emotivo.
Uno degli errori più comuni che vedo compiere è quello di intervenire sull’organo che manifesta il sintomo ignorando la sede della sua origine.
Sarebbe come voler annaffiare la foglia raggrinzita di una piantina, ignorando che l’origine della secchezza arriva dalla mancanza di acqua e nutrimento alle radici.
Ho riscontrato che quando si parla di difficoltà di evacuazione, molto spesso è sintomo di un atteggiamento emozionale volto al trattenimento di qualcosa che, emotivamente dentro di noi, fatichiamo a lasciar andare.
Ti racconto una mia esperienza
Tempo fa una signora venne da me per una consulenza raccontandomi del disagio dovuto alla stitichezza. Dopo alcune domande riguardo la sua situazione fisica, la invitai a parlarmi delle sue preoccupazioni e dopo avermi parlato di quelle più comuni, arrivò a raccontarmi di un appartamento. Dal cambiamento dell’espressione sul volto, ho intuito che ciò del quale mi stava parlando, era un peso molto grande che si stava portando dietro da tempo. La lasciai parlare e dopo pochi minuti emerse qualcosa di interessante. La signora stava vivendo delle difficoltà con la sorella perché, dopo aver ereditato l’appartamento della loro infanzia, solo una di loro era pronta alla vendita e al distacco emotivo che quell’immobile rappresentava. L’altra, invece, soffriva molto all’idea di vendere l’appartamento perché avrebbe rappresentato una perdita del legame con la sua infanzia. Ti lascio immaginare quale delle due sorelle ha iniziato a sviluppare il disagio intestinale. Andò a finire che la signora si accorse della situazione e finalmente prese il coraggio di ‘lasciare andare’ quella casa, piuttosto malridotta oltretutto e, dopo le firme necessarie alla vendita effettiva dell’immobile, il suo intestino riprese a funzionare regolarmente e il rapporto con la sorella migliorò.
Torniamo alle donne

Vorrei portare l’attenzione sull’interessante dato che riguarda la maggior incidenza femminile della stitichezza. Pare che siano proprio le donne a vivere la loro esistenza sottomesse ad un carico maggiore di stress rispetto alla popolazione maschile. A parere mio, se non fossimo sottoposte a dogmi nascosti, ma introiettati e perfettamente attivi – seppur invisibili e spesso accettati con acquiescenza – dovuti al cognitivismo patriarcale, la situazione emotiva femminile sarebbe diversa. Così come se non fossimo state dipinte alla stregua di mostri pericolosi e peccaminosi per secoli e secoli, forse a questo punto potremmo sentirci davvero alla pari degli uomini, libere di esprimere la nostra fisicità e sessualità come meglio crediamo, senza sentire il peso dei giudizi di una società che vede ancora la donna come elemento subordinato al genere maschile.

Stitichezza e Serotonina
Ti dirò anche di più. Il collegamento tra infelicità, stress e stitichezza è giustificabile se pensiamo alla serotonina.
La serotonina è anche chiamato “ormone della felicità” e viene prodotto dai neuroni serotoninergici del sistema nervoso centrale e da alcune cellule dell’apparato gastrointestinale.
Le due sedi di produzione lasciano intendere, quindi, come intestino e cervello siano più collegati di quanto possiamo immaginare.
Se da un lato depressione, infelicità e frustrazione repressa sono tutte condizioni conseguenti ad un calo dei livelli cerebrali di serotonina, anche una rallentata attività intestinale può essere determinata dalla stessa causa.
Un calo dei livelli di serotonina, inoltre, comporta la riduzione del numero di neuroni nell’intestino, determinandone un deterioramento delle pareti intestinali, condizione che promuove il rallentamento del transito nel tratto gastrointestinale.

Ad ogni modo, ricorda che la meravigliosa intelligenza che governa il corpo umano, provvede a ristabilire il corretto numero di neuroni e recettori intestinali nel momento in cui i livelli di serotonina tornano ad aumentare.
Sai come aumentare la Serotonina?
Il rimedio più efficace e potente in assoluto è la combinazione di attività fisica e luce del sole. Quindi, prima ancora di pensare a integratori, farmaci, corsi di attivazione del terzo occhio, ipnosi regressive, viaggi sciamanici con l’Ayahuasca, indossa delle comode scarpe sportive e fai una bella e lunga passeggiata a passo spedito per almeno mezz’ora all’aria aperta.
Adottare questa abitudine almeno tre volte alla settimana, ti permette di produrre molta più serotonina di quanto non faresti rimanendo in casa a googlare ‘rimedi per la stitichezza’, approdando poi sul mio blog dove ti consiglio di uscire e camminare.
Se la tua struttura fisica te lo permette, potresti anche alternare camminata veloce con corsa leggera. L’importante è fare del movimento. In questo modo promuovi anche una vera e propria riabilitazione dei movimenti intestinali che si riattivano grazie al ripristino metabolico generale dovuto all’attività aerobica. Inoltre, sarai più invogliato a bere dell’acqua per reidratarti, altro elemento fondamentale per allontanare la stitichezza. Ricorda che la luce del sole agisce attivamente sulla produzione di serotonina.
Serotonina e alimentazione

Alcuni alimenti rappresentano delle vere e proprie fonti di serotonina. Sto parlando del cioccolato fondente, dei kiwi, semi di lino, noci, mandorle, cereali integrali, banane, prugne e patate.
Alimenti ricchi in omega 3 come uova, pesce, olio di lino possono aumentare i livelli di serotonina, così come gli alimenti ricchi in triptofano, il precursore dell’ormone della felicità.
La caffeina invece è considerata un soppressore della serotonina, anche se potrebbe sembrare un’alleata del tono dell’umore. Purtroppo infatti, la sensazione di felicità, rinvigorimento ed energia è, purtroppo, solamente un’illusione temporanea che gioca un ruolo sfavorevole per il rilascio di serotonina. Ti consiglio infatti di sostituire il caffè con dell’orzo solubile, evitando le bevande energetiche.
Un aiuto dalle piante
Anche la natura dà il suo contributo per aumentare i livelli di serotonina e, in questo caso, il supporto arriva da una pianta capace di allontanare il cattivo umore, la depressione, lo stress e l’ansia grazie alla sua capacità di promuovere la circolazione serotoninergica. Previene anche la fame nervosa e la stitichezza regolando in modo naturale la motilità dell’intestino. Basta prenderne una compressa a metà mattina e una prima di andare a dormire per beneficiare dei suoi incredibili effetti naturali.
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Altri consigli utili per allontanare la stitichezza
Oltre ai suggerimenti che riguardano l’aumento dei livelli di serotonina, ti voglio dare altri consigli utili per favorire il transito intestinale.
Non trascurare mai il consumo di frutta con la buccia. La buccia è spesso molto ricca di mucillagini importanti per riequilibrare la flora batterica intestinale. Quindi scatena il consumo di uva, pesche noci, mele, pere, prugne con la buccia. Prima lavale bene mi raccomando!
Il momento ideale è al mattino o lontano dai pasti.
Cerca di limitare al minino (o meglio eliminare) il consumo di frumento e farine raffinate, riso bianco e zuccheri. Sono alimenti che disturbano molto l’equilibrio intestinale, rallentandone la motilità e promuovendo gonfiore e appesantimento.
Bevi una tisana alla senna prima di andare a dormire, se il tuo intestino fatica a liberarsi dalle scorie ed evita alimenti eccessivamente ricchi di fibre difficili da gestire. Ricorda: tutto ciò che rimane per lungo periodo nell’intestino, viene trasformato in gas e tossine dai batteri provocando gonfiore e malessere. Vale sia per gli alimenti non ben digeriti, sia per le emozioni non elaborate.

E come sempre, ricorda che un corretto approccio alla vita, letta in tutte le sue sfaccettature, è la più grande delle prevenzioni e delle cure. Non a caso sono qui per darti utili strumenti per un pensiero rinnovato che possa portarti a sentirti libera o libero anche di pancia.